Imposta di registro sul preliminare di compravendita: cosa devi sapere

L’Imposta di Registro sul Preliminare di Compravendita: Cosa Devi Sapere

L’imposta di registro sul preliminare di compravendita è un aspetto importante da considerare quando si stipula un compromesso per l’acquisto o la vendita di un immobile. Il preliminare di compravendita, noto anche come compromesso, è un contratto con cui le parti si impegnano a concludere successivamente un contratto definitivo, ossia l’atto di compravendita. Nonostante non trasferisca la proprietà, il preliminare comporta comunque l’obbligo di pagare l’imposta di registro.

In questo articolo, vedremo come funziona l’imposta di registro sul preliminare, le modalità di pagamento e gli aspetti principali da tenere in considerazione.

 

Cos’è l’imposta di registro sul preliminare di compravendita?

L’imposta di registro è una tassa obbligatoria che si applica alla registrazione del preliminare di compravendita presso l’Agenzia delle Entrate. La registrazione deve avvenire entro 20 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto (30 giorni se stipulato tramite notaio). La sua funzione è quella di dare validità giuridica al compromesso e di tutelare le parti da eventuali controversie.

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Come si calcola l’imposta di registro sul preliminare?

L’imposta di registro sul preliminare si calcola in base all’importo delle somme versate a titolo di caparra confirmatoria o di acconto sul prezzo. Le aliquote sono le seguenti:

– Caparra confirmatoria: 0,50% dell’importo della caparra;
– Acconto sul prezzo: 3% dell’importo dell’acconto.

Ad esempio, se hai versato una caparra confirmatoria di €10.000, l’imposta di registro sarà pari a €50 (0,50% di €10.000). Se invece hai versato un acconto sul prezzo di €50.000, l’imposta di registro sarà di €1.500 (3% di €50.000).

È importante notare che le somme versate a titolo di caparra penitenziale non sono soggette all’imposta di registro.

Chi deve pagare l’imposta di registro sul preliminare di compravendita?

Secondo la normativa, l’imposta di registro deve essere pagata da entrambe le parti: **acquirente e venditore**. Tuttavia, nella pratica, è spesso l’acquirente a farsi carico di questa spesa, salvo diversi accordi tra le parti.

Modalità di pagamento dell’imposta di registro

Il pagamento dell’imposta di registro può essere effettuato:
– Online attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello F24;
– Presso gli sportelli bancari o postali** con il modello F24 Elide (Elementi Identificativi).

Se il contratto è registrato tramite un notaio, sarà lo stesso notaio a occuparsi della registrazione e del pagamento dell’imposta.

Imposta di registro e atto definitivo di compravendita

Un aspetto interessante dell’imposta di registro sul preliminare di compravendita è che le somme già versate possono essere detratte dall’imposta di registro dovuta al momento della stipula dell’atto definitivo di compravendita. In altre parole, l’imposta pagata sul preliminare non rappresenta un costo aggiuntivo, ma un anticipo su quella che sarà l’imposta finale.

Ad esempio, se all’atto definitivo devi pagare un’imposta di registro di €4.000 e hai già versato €1.500 per il preliminare, all’atto definitivo dovrai versare solo i restanti €2.500.

Sanzioni per mancata registrazione del preliminare

La mancata registrazione del preliminare di compravendita entro i termini previsti comporta sanzioni pecuniarie e il pagamento degli interessi di mora. Le sanzioni possono variare in base alla gravità del ritardo:
– Fino al 15% dell’imposta dovuta, se la registrazione avviene con un ritardo non superiore a 30 giorni;
– Fino al 30% se il ritardo è superiore a 30 giorni;
– Sanzioni ancora più elevate in caso di omessa registrazione.

Conclusione

L’imposta di registro sul preliminare di compravendita** è un aspetto da non sottovalutare quando si pianifica l’acquisto o la vendita di un immobile. Conoscere le tempistiche, le modalità di calcolo e le detrazioni è fondamentale per evitare problemi e sanzioni. Registrare correttamente il preliminare presso l’Agenzia delle Entrate garantisce una maggiore sicurezza e protezione legale per entrambe le parti coinvolte nella compravendita.

 

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